La mastoplastica additiva consiste nell’aumento volumetrico del seno ed è l’intervento estetico più richiesto ed eseguito al mondo.
Principalmente si basa sull’apposizione di specifiche protesi in silicone alloggiate al di sotto della ghiandola mammaria e/o del muscolo gran pettorale.
Le protesi hanno subito una notevole evoluzione nel corso dei decenni: oggigiorno si parla di protesi di quinta generazione, la cui la forma, consistenza e texture di superficie consentono, in associazione a tecniche chirurgiche moderne, il raggiungimento di risultati sempre più naturali e duraturi.
Il chirurgo plastico è il sarto che cuce l’abito alla paziente. Ovviamente se questi è bravo e si avvale di un “tessuto” di qualità, il risultato sarà migliore. Ciò significa che utilizzare protesi riconosciute da organismi di controllo internazionale (come l’approvazione FDA o il marchio CE), sebbene un pochino più costose, implica scegliere materiali sicuri, validi e duraturi, che sono alleati migliori nell’ottica di risultati di alto livello.
Le prime protesi apparse in commercio erano riempite con soluzione salina, mentre oggigiorno con gel di silicone. Sebbene è a partire dagli anni ’60 che questo viene utilizzato come materiale riempitivo, i continui progressi tecnico-scientifici hanno consentito di produrre protesi più moderne il cui silicone presenta un elevato livello di cross-linking e dunque di coesività. Un gel estremamente denso è stabile e mantiene la forma, mantenendo al contempo morbidezza al tatto.
Le protesi presentano due forme: rotonde o anatomiche (“a goccia”). La scelta dell’una o dell’altra dipende da una serie di fattori (incisione, piano di alloggiamento, grado di elasticità e copertura dei tessuti della paziente, ecc) che il chirurgo di volta in volta valuterà a seconda del caso clinico, per cui la prima visita risulterà dirimente.
Si consiglia sempre di eseguire regolari controlli senologici (visita + ecografia mammaria e/o mammografia), anche a prescindere dall’intervento di mastoplastica additiva.
È importante segnalare al radiologo prima di tale metodiche di screening la presenza di protesi mammarie. Questi potrà infatti optare per le procedure atte a controllare in maniera efficace la ghiandola mammaria in presenza di protesi.
Relativamente alla sicurezza, non esiste ad oggi alcuna associazione documentata tra protesi e cancro della mammella.
Inoltre, a differenza delle leggende metropolitane, le attuali protesi in silicone non creano alcun problema nei viaggi in aereo: non esplodono!
In conclusione, le protesi mammarie sono sicure, senza alcun rischio per la salute!
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