Filler Full Face e Armonizzazione Facciale: L’Arte di esaltare la bellezza di un viso con Naturalezza

Lady cosmetologist holds syringe with filler above forehead of middle aged patient in salon

Il cardine dei trattamenti con filler è l’acido ialuronico: una sostanza naturalmente presente nel corpo umano, che conferisce idratazione, volume ed elasticità alla pelle. I filler a base di acido ialuronico sono sicuri, biocompatibili e riassorbibili. Un tempo la medicina estetica del volto si limitava a migliorare alcuni piccoli inestetismi, mirando a trattamenti che fossero localizzati ad un sito specifico, senza un’analisi globale del viso della persona.

Ne sono un esempio i filler ai solchi naso-labiali (“le rughe intorno alla bocca” come recitano tuttora alcune pazienti) o il classico filler labbra, in un modus operandi che ricalcava il mantra del “less is more”. In tal senso, si faceva riferimento alla ricerca di risultati naturali che non stravolgessero il volto in toto, ma che mirassero a piccoli miglioramenti puntuali.

Nel panorama della medicina estetica moderna, il concetto di bellezza si è evoluto, abbracciando l’armonia e la naturalezza a tutto tondo. Si è dunque passati dal concetto del “less is more” al più attuale “more is less”.  Cosa si intende con questo? Si intende che anziché mirare a singoli piccoli trattamenti isolati tra loro, alla ricerca pedissequa del singolo difetto, un approccio più globale risulta non solo migliorativo in tono maggiore, ma fornisce anche risultati più naturali.

Immaginiamo infatti di trovarci di fronte ad una paziente over 70 che presenti una rughe diffuse del viso con importanti segni di photoaging e chronoaging di invecchiamento. Questa paziente potrebbe giungere alla nostra attenzione richiedendo esclusivamente un trattamento filler labbra. Nel passato, l’approccio sarebbe stato quello di assecondare la paziente eseguendo esclusivamente quel trattamento. Risultato: la paziente avrebbe mantenuto un aspetto generale di una persona over 70, ma con delle labbra più definite e turgide, come quelle di una 45-50 enne. Questo avrebbe comportato un chiaro mismatch, un’incongruenza visiva, Parliamo di un effetto “cattedrale nel deserto”, in cui in un contesto di fisiologico invecchiamento spiccavano delle labbra dall’aspetto palesemente rifatto. 

Il “filler full face” e l'”armonizzazione facciale con filler” rappresentano invece l’evoluzione moderna della filosofia del “more is less”, offrendo soluzioni personalizzate per valorizzare i tratti distintivi di ogni individuo, senza stravolgerli puntualmente, ma migliorando globalmente.

Richiamando l’esempio della paziente over 70 descritta in precedenza, un approccio mirato al ripristino dei volumi del viso in toto, che miri a ripristinare equilibrio ed armonia all’intero volto (labbra comprese), senza trascurare un’attenzione alla skin quality, sarebbe in grado di conferire un miglioramento non solo di gran lunga superiore, ma anche più naturale, perché in quel viso tutto sarebbe perfettamente in linea, globalmente armonioso. In sostanza la paziente potrebbe dimostrare 10, anche 20 anni di meno, senza avere un aspetto “finto”. In questo modo il commento delle amiche non sarebbe “che belle labbra!”, piuttosto “come stai bene!”, “ti vedo meglio, con un viso più fresco!”, “sembri più giovane!”. E probabilmente queste sono le osservazioni che vorremmo sentirci dire. Non solo, quella è l’immagine migliore di noi che vorremmo vedere quotidianamente. Perché avere delle belle labbra ci fa implicitamente percepire come se il resto non fosse sufficientemente bello o attraente. Quando le varie parti del nostro viso sono invece in armonia tra di loro, otteniamo una percezione di bellezza complessiva, globale e, udite udite, naturale!

Il “filler full face” non è semplicemente un trattamento, ma un approccio olistico al ringiovanimento del viso. Invece di concentrarsi su singole aree problematiche, il medico analizza l’intero volto come un’unità, identificando le proporzioni ideali e le aree che necessitano di miglioramento. L’obiettivo è creare un equilibrio armonioso, ripristinando volumi persi, definendo contorni e correggendo asimmetrie, per un risultato finale naturale e radioso. Questo perché quando invecchiamo si assistono a dei cambiamenti nel viso che vanno dal riassorbimento osseo, alla riduzione di alcuni volumi del viso a favore di altri, fino ad un aumento della lassità cutanea e delle rughe del volto. Pertanto solo un percorso di full face filler può ridarci il viso radioso di un tempo.

Quando si utilizzando filler nell’ambito di un trattamento full face ricerchiamo un equilibrio tra le varie parti. Per questo motivo oggi parliamo anche di armonizzazione facciale con filler, la massima espressione di medicina estetica e trattamenti non chirurgici del viso.

L'”armonizzazione facciale con filler” è un’arte che richiede una profonda conoscenza dell’anatomia del viso, un occhio esperto per le proporzioni e una mano delicata per scolpire la bellezza. Ogni iniezione è studiata con precisione, considerando la quantità di filler, la profondità di iniezione e l’angolazione dell’ago, per ottenere risultati naturali e duraturi. Il tutto nel pieno rispetto dell’anatomia.

Quando il nostro cervello analizza il viso segue regole auree, già fatte proprie dal mondo dell’arte ad esempio, in cui questo è suddiviso in tre macroaree orizzontali di pari altezza (1. Fronte – inizio capillizio fino alla radice del naso; 2. Dalla radice del naso alla base dello stesso; 3. Da questa all’apice del mento).  Allo stesso modo esiste una convenzionale suddivisione in cinque macroaree verticali di pari larghezza: Orecchio-canto esterno dell’occhio sinistro e destro; Canto interno-esterno (occhio) sinistro e destro; distanza intercantale, a contenere il naso. Idealmente il rispetto di queste proporzioni nella visione anteriore del viso lo fa percepire come armonico. E’ dall’analisi in corso di prima visita che passa l’armonizzazione facciale, al fine di riequilibrare con gusto le aree suddette.

Ciò passa attraverso il trattamento di vari distretti, sia con tecnica ad ago che soprattutto a cannula, che possiamo di seguito elencare:

  • Gli zigomi svolgono un ruolo cruciale nel definire i contorni del viso e nel creare un effetto lifting naturale. Con il passare del tempo, perdono volume e tonicità, causando un aspetto stanco e invecchiato. Molto spesso infatti il primo punto da cui si parte nell’ottica di un’armonizzazione facciale è proprio lo zigomo. Questi contribuisce a conferire una triangolarizzazione del volto nella donna, così come può essere sfruttato per “squadrare” e mascolinizzare ulteriormente il volto nell’uomo e rappresenta un elemento cruciale nel sollevare i tessuti dell’intero viso. Contribuisce infatti all’attenuazione del solco naso-labiale, così come nella ruga della marionetta; aiuta a definire meglio il contorno mandibolare e crea luci-ombre nel viso atte a ringiovanire il volto.
  • Il mento e la linea mandibolare definiscono la struttura del profilo del viso. Un mento sfuggente o troppo pronunciato può alterare l’armonia del viso. I filler possono rimodellare il mento e definire la linea mandibolare, creando un aspetto più equilibrato e deciso. In un’ottica di armonizzazione facciale infatti, il mento della donna deve essere ben proporzionato col resto del viso (v. labbra), generalmente ad aspetto triangolare con apice centrale; nell’uomo invece assume un aspetto più squadrato. In entrambi i casi, può essere utile associarlo al contouring o rimodellamento o profilo mandibolare (a definire l’ovale del viso), che nella donna, senza eccessi, ha il ruolo di “stirare” sia anteriormente che posteriormente i tessuti, mentre nell’uomo una mandibola squadrata conferisce un aspetto più mascolino.
  • Le labbra sono un elemento chiave della bellezza del viso. Sono al centro del viso e tipicamente associati ad un’immagine di sensualità femminile. Con il passare del tempo, perdono volume, definizione e idratazione. I filler dermici possono correggere questi aspetti rendendo le labbra più piene, sensuali e giovani. Sono probabilmente il trattamento più richiesto negli studi di medicina estetica del viso. Esistono varie tecniche, ma l’obiettivo deve essere sempre quello di un aspetto naturale, che non entri in contrasto col resto del viso parlando di proporzioni e volumi.
  • Le occhiaie e le tempie infossate possono conferire un aspetto stanco e invecchiato. I filler dermici possono attenuare le occhiaie e ripristinare il volume perso nelle tempie, per uno sguardo più riposato e luminoso. Questi sono aspetti che solo recentemente sono stati affrontati.
  • Le occhiaie trovano varie cause e vanno analizzate ed individuate in ciascun paziente. Spesso non è possibile eliminare completamente le occhiaie (inteso come quel segno nerastro attorno agli occhi), spesso legate a fattori genetici o anatomici. Tuttavia possono ottenersi dei miglioramenti, ad esempio di quello che viene chiamato il tear through o “valle delle lacrime”, vale a dire quel solco in corrispondenza del versante mediale dell’orbita inferiore dell’occhio, più marcato in alcuni. Questo può prevedere, oltre ad un approccio mirato, un trattamento della guancia sottostante, a minimizzare quello “stacco” tra diverse consistenze e spessori dei tessuti. La zona delle occhiaie va comunque gestita con parsimonia, specie nel caso di trattamento diretto. E’ infatti una zona che richiede prodotti a bassa consistenza e con poco quantitativo iniettato.
  • Le tempie una volta non facevano parte di un routinario approccio alla medicina estetica del viso. Oggigiorno se ne è colta l’importanza. Tempie svuotate infatti conferiscono un segno di aging al viso. Vanno trattate con cautela, onde evitare effetti di gonfiore eccessivo che sarebbe innaturale.
  • Il naso è un elemento centrale del viso e piccole imperfezioni possono alterarne l’armonia. Nella maggior parte dei casi il naso è di pertinenza chirurgica, ma talvolta i filler dermici offrono un’alternativa non chirurgica alla rinoplastica (rinofiller), consentendo di correggere piccole imperfezioni, come gobbe, avvallamenti o asimmetrie, migliorando la forma e l’armonia del naso.

Dopo il trattamento, è possibile riprendere immediatamente le normali attività quotidiane, con minime accortezze. I risultati sono visibili immediatamente dopo il trattamento e possono essere personalizzati, così come la cadenza dei trattamenti. Non è infatti obbligatorio sottoporsi ad un approccio full face di armonizzazione facciale in una singola seduta. Possono essere previste più sedute cadenzate nel tempo, in cui trattare progressivamente le diverse regioni.

Sono trattamenti sicuri, se ci si affida a professionisti qualificati e con comprovata esperienza nel settore della medicina estetica. Certamente sono da ritenersi procedure routinarie, ma per cui esistono anche delle dovute precauzioni e rischi potenziali. Così come è importante diffidare da chi spinge il paziente all’overtreatment, ovvero ponendo un’indicazione al trattamento anche quando non vi sia. Questo può essere in parte legato ad un atteggiamento eccessivamente commerciale del medico, ma anche ad una scarsa padronanza della materia a 360 gradi. E’ infatti tanto più verosimile che ciò accada quanto più il medico sia esclusivamente dedito alla medicina estetica. Certamente un chirurgo plastico, partendo anche da conoscenze anatomiche, rispetto delle proporzioni e da una manualità più accurati rispetto ad altri professionisti, può non solo rappresentare colui che saprà consigliarvi al meglio, indirizzandovi al trattamento più idoneo – sia esso chirurgico o meno – ma anche la scelta più sicura.